venerdì 26 febbraio 2010

Codice Genesi

Trenta anni dopo l'ultima apocalittica guerra, che ha reso il mondo un deserto abitato da rottami e da uomini alla deriva, un uomo si aggira solitario. È alla disperata ricerca di una zona ad ovest dove, disinteressandosi del clima di violenza che si agita intorno a lui per seguire il suo cammino, possa usare un misterioso libro che porta con sé e legge in continuazione. Quando sosta in una città per rifornirsi d'acqua, si trova a scontrarsi con il violento reggente dell'abitato, decisamente intenzionato ad impossessarsi con ogni mezzo del prezioso scritto.

Titolo: Codice Genesi
Titolo originale: The Book of Eli
Regia: Albert Hughes, Allen Hughes
Attori: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals
Genere: Fantascienza
Uscita: venerdì 26 febbraio 2010

Dopo La vera storia di Jack lo squartatore (2001) con Johnny Depp, i fratelli Hughes si erano eclissati dalla regia; ora tornano con un interessante film post-apocalittico, prodotto e interpretato da Denzel Washington. Quando abbiamo visto che il grande attore americano avrebbe partecipato a un film che sembrava un misto di Mad Max e Zatoichi senza particolare fascino dal cartellone, avevamo storto il naso credendo a una scelta decisamente solo economica; invece questo The Book of Eli (titolo originale con molto più fascino di quello italiano) è un gustoso pastiche di tante cose ben miscelate, con evidenti citazioni bibliche, di Fahrenheit 451 e Interceptor, in un ambiente che sembra un western, i saloon, cita Mussolini e la dittatura crudele e violenta tramite la parola della religione.

Washington è un viandante che pare senza una meta precisa, viaggia verso Ovest per una misteriosa missione accompagnato da un misterioso libro che legge in continuazione. Bravissimo nell'uso di una strana spada/machete bucherellata, trova ogni volta in un mondo desertico, che esce da un apocalittico conflitto, panorama assetato e affamato, dei disperati sbandati, persone che è costretto ad uccidere perché lo minacciano. Quando arriva in un paese per cercare dell'acqua, si trova a dover fronteggiare il crudele Carnegie (Gary Oldman, affezionato a parti da villain) che vuole a tutti i costi il suo libro. Il viandante solitario trova due donne desiderose di liberarsi del giogo dal padrone, Solara (Mila Kunis, vista in Max Payne) e sua madre cieca Claudia (Jennifer Flashdance Beals): volendole aiutare, la cosa porta a un immediato conflitto.

Realizzato con una fotografia color cenere che definisce alla perfezione la strana natura di un mondo allo sfascio, il film dura quasi due ore senza mai stancare, presentando ogni volta personaggi off resi violenti, sporchi e alla deriva dalla mancanza di vera fede e di un potere centrale ben definito, entità persa dopo che l'uomo combattendo con il suo peggiore nemico – cioè se stesso – non riesce a ricostruire. Il riferimento alla religione che può dare una nuova speranza ha due facce e due valori: quella buona e consapevole di Washington che ha una missione (la parola del libro deve partire da un dato imprecisato punto per essere efficace); quella cattiva di Oldman che ricorda i fini sottobanco delle Crociate (diffondere il credo da un regno per conquistare e sottomettere e non per ricondurre in positivo).

Man mano che la pellicola procede, citando duelli western, upgradando man mano le armi, fischiettando Morricone e facendoci incontrare una strana coppia di anziani che sembra quella dei Kent di Superman in versione cannibale, il viaggio da esteriore e violento diventa interiore e contemplativo; Solara fa scoprire le sorgenti tanto quanto lei comincia a vedere le cose con gli occhi del suo nuovo compagno. Il finale (con la presenza di Malcolm «Alex il drugo» McDowell) ci parla finalmente di speranza, di memoria e di trasmissione, da una prigione potremo trovare l'agognata libertà spirituale necessaria per la concordia e la ricostruzione del benessere perduto.

Un ottimo esempio di come si possa trattare l'abusato tema post-apocalisse in chiave action senza essere banali, strutturandosi su più fasi dove la citazione è un omaggio d'atmosfera e non un forzato utilizzo della cosa per allungare il brodo e raggiungere la durata sindacale. Non perdetevelo, per una serata all'insegna dell'intrattenimento intelligente e con un po' d'impegno, gioia per i cinefili in vena di scoprire le ispirazioni di cui vive e con delle coreografie di lotta violenta e sanguinosa davvero niente male, con presente una straniante scena iniziale utlizzando arco e frecce che ricordano i primordi dopo la grande caduta. Denzel Washington è un attore che continua a stupire per la sua versatilità, i fratelli Hughes speriamo che non tacciano per altri 9 anni: visto quanto hanno fatto assieme, non ci sono motivi per sconsigliarlo.

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