giovedì 15 ottobre 2009

Up

Carl Fredricksen è un burbero anziano che ormai sembra essere arrivato al definitivo tramonto. Persa l'amata moglie Ellie, ora deve andare in un ricovero forzato, lasciando la sua casa per la quale ha dedicato una vita. Resosi ormai conto che non gli verranno lasciate alternative, decide di dotare l'abitazione di centinaia di palloncini gonfiabili per poter volare lontano da un mondo che non sa più che farsene di lui. Spiccato il volo, si accorge della presenza del piccolo Russell, uno scout rimasto sul suo terrazzo. Per i due comincia un'incredibile avventura, per soddisfare l'ultimo desiderio di Ellie e incontrare luoghi e animali meravigliosi, tra cui un bizzarro cane parlante e una rara specie di uccello, cercato aspramente per anni anche da un esploratore di cui Carl era un fan accanito.

Titolo: Up
Titolo originale: Up
Regia: Pete Docter, Bob Peterson
Attori: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai, Bob Peterson, Delroy Lindo
Genere: Animazione
Uscita: giovedì 15 ottobre 2009

Dall’ultimo gioiello Pixar-Disney, Up, spira la struggente malinconia della consapevolezza che la vita reale è la negazione assoluta della favola: l’esplorazione di continenti leggendari sepolti in foreste sperdute, popolate da animali parlanti, a bordo di una casa sollevata da palloncini colorati ricava il surplus di energia indispensabile dall’urgenza di riscattare la disfatta di una vecchiaia inconsolabile. Fa infatti da premessa al film un altro film, una tragicommedia nella quale si riassume l’ennesima versione del sogno americano infranto: a ossessionare Carl ed Ellie è un salvadanaio che, continuamente rotto per tegole da riparare e medicine, impedisce loro l’evasione agognata dalla mediocrità. Se abitassero dalle parti di Revolutionary Road la nevrosi avvelenerebbe l’amore coniugale, ma i colori allegri di un cartone prevedono esclusivamente il dolce svaporare della figura femminile, cosicché è l’eliminazione anticipata della meritoria protagonista a proiettare l’ombra del lutto sull’impresa, eroica solo in quanto disperata ed inutile in partenza.

A legare i destini del vecchio misantropo e del logorroico bambino obeso è però l’istinto di sopravvivere al vuoto di affetti e a una realtà sempre più soffocante dove un frenetico attivismo materializza in vetro e cemento la distopia degli spazi urbani. Sottrarsi a una società di uguali forse è impossibile, forse salvaguardare i valori anacronistici di un umanesimo solidale è possibile ormai solo nelle pagine ingiallite di un album di vecchi ricordi e per questo i virtuosi artigiani di Up fanno ruotare il loro universo, impreziosito da buone letture, attorno a una morale trasversale, rivolta quindi ad adulti ed anziani, tramite la mediazione del linguaggio infantile – tanto che lo spettatore disinformato potrebbe pensare di vedere un lavoro di Miyazaki, che evidentemente nell’evoluzione del genere ha lasciato il segno. Il messaggio salvifico ricavabile dal viaggio di Carl e dei suo giovanissimo compagno dagli occhi a mandorla non è del resto così ovvio, se ci si chiede cosa portino a casa dalle mitiche Cascate paradiso, oltre a un dirigibile simile al sottomarino del Capitano Nemo di Verne. Probabilmente la scoperta che l’apparenza delle persone e degli eventi nasconde la loro vera natura, e la sorprendente rivelazione che le cose noiose di tutti i giorni sono quelle che restano in mente, a patto di imparare a vivere pienamente.

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