mercoledì 5 gennaio 2011

Che bella giornata

Checco è un meridionale trapiantato a Milano, stanco di un monotono lavoro di sicurezza in una discoteca. L'occasione di cambiare vita gli viene data da una raccomandazione che lo manda a fare, immeritatamente, la guardia alla curia del duomo di Milano. Checco, sempliciotto e fondamentalmente ignorante, combina guai a non finire; i suoi superiori lo mandano a fare la guardia alla Madonnina. Peccato finisca sulla strada di Farah, una affascinante terrorista di cui si innamora: per vendetta contro il mondo occidentale con il fratello Sufien vuole far esplodere la famosa statua dorata. Riuscirà Checco a capire le vere intenzioni della ragazza e a salvare il patrimonio artistico nazionale?

Titolo: Che bella giornata
Titolo originale: Che bella giornata
Regia: Gennaro Nunziante
Attori: Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Annarita del Piano
Genere: Commedia
Uscita: mercoledì 5 gennaio 2011

Arriva puntuale con la Befana, dopo il non eccelso Cado dalle nubi (premiato al botteghino con un incasso inaspettato), il secondo film di Luca Medici (in arte Checco Zalone) in compagnia dell'amico regista Gennaro Nunziante. E, inaspettatamente ma gradevolmente, stavolta possiamo parlarvi positivamente di un prodotto, per quanto confinato nei suoi limiti di natura, che diverte e fa sorridere, prendendo e mettendo gustosamente alla berlina cose che altri non si sarebbero mai sognati di prendere in considerazione, come la religione e il terrorismo.

La presa per il cul(t)o è quanto mai garbata, senza eccessi e simpaticamente parametrata alla realtà di un sempliciotto fondamentalmente privo di cultura, che oltretutto si crede molto bravo e capace. Checco (il personaggio ha il suo stesso nome) stavolta è un abbacchiato guardiano di sicurezza di una discoteca della Brianza, con il sogno di diventare carabiniere. Ma quando per la terza volta il suo esame finisce male, decide di ricorrere alle raccomandazioni di cui la sua famiglia – di meridionali doc – è maestra per trovare un posto presso la curia del duomo di Milano (ripreso da Nunziante in maniera davvero valida e suggestiva). Ma la sua inettitudine lo porta a essere ogni volta destinato ad un incarico diverso, attirando l'attenzione di una bella terrorista (la tunisina che vive in Francia Nabiha Akkari) che con il fratello vuole far esplodere la Madonnina e ha capito che l'animo semplice dell'uomo può esserle utile allo scopo. Checco si innamora perdutamente di lei tanto da volerle far conoscere la sua numerosa famiglia, dedita al cibo: lo scontro di abitudini e culture porterà a situazioni surreali.

Il personaggio dell'idiota che risolve e vive inconsapevolmente le situazioni non è certo nuovo, ma Zalone e Nunziante (il primo anche autore delle musiche con testi senza pudore esilaranti) prendono il tema anche per far vedere come sarebbe stato difficile per dei terroristi (invero molto da operetta) parametrarsi con dei meridionali e la loro furia organizzativa di pranzi interminabili, lazzi ed intrichi amorosi che l'imberbe custode si fregia di voler ben gestire con risultati disastrosi. La vicenda non ha mai stanca, tutto è troppo ben oliato e gira a dovere, riuscendo a valorizzare anche il contorno e non solo la star; così è che personaggi come quello di Papaleo (un militare in licenza dall'Iraq) e quello di Solenghi (il cardinale del duomo), compreso l'amico che si fida ciecamente e prende sonore fregature (Luigi Luciano), producono simpatia a ripetizione, per non parlare dell'apparizione di Caparezza che canta canzoni non del suo repertorio fingendo imbarazzo scenico evidente.

Il finale non è per nulla quello che vi aspettate: il film si chiude in maniera diversa da quelle solite manfrine di solidarietà con il pubblico e la scena del quadro della santa sulla Porsche (alimentata a gpl) è un punto di massima del divertimento; vi segnaliamo – per chi non è di Milano – che il museo che vedrete nel film non è quello del duomo ma Brera. Un film tutto da bere con serenità e divertimento: Zalone si dimostra comico intelligente nonostante faccia l'idiota, senza paura di scimmiottare tutto quello che gli passa per la mente. Non fidatevi della pubblicità ironica, che lo definisce «leggermente inferiore al primo», perché rispetto a Cado dalle nubi è un grandissimo passo avanti. Unico piccolo appunto: speriamo che per il prossimo film tutto giri attorno a qualcosa di diverso dall'ennesima donna da dover conquistare.

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